• Home
  • Eventi
  • Quale gestione del trauma e dell’angoscia di morte è possibile in psicoemergenza e in psicotraumatologia?

Quale gestione del trauma e dell’angoscia di morte è possibile in psicoemergenza e in psicotraumatologia?

Proponente: dott. Marco LONGO

Il dolore dell’impotenza come fattore trasformativo
Dott.ssa Ambra CUSIN
Società Psicoanalitica Italiana
ambracusin@yahoo.it

Nel presente lavoro verrà analizzato il vissuto emotivo, negli operatori dell’emergenza, di impotenza/onnipotenza a gestire la morte, il lutto, anche quello delle certezze, i vissuti di insicurezza non solo nell’immediatezza ma anche nel post-emergenza che si misura con il tempo infinito del trauma. La possibilità di divenire consapevoli, e di accogliere il sentimento di impotenza, può aiutare il soccorritore ad evitare la seduzione della grandiosità e la fuga verso un’eccitazione difensiva. Aiutare gli operatori a tollerare il dolore con il suo valore evolutivo, a trovare un luogo psichico nel gruppo dove dare un senso a quanto accade, è fondamentale per evitare che il dolore inibisca il pensiero laddove invece può promuovere e rilanciare un pensiero creativo (T. Ogden, 2015). E’ così necessario, per chi opera nell’emergenza, trovare un gruppo di riferimento in cui realizzare una “condivisione affettuosa” (M.A. Lupinacci et. al., 2015) per evitare di “indurirsi” e desensibilizzarsi attraverso il vissuto illusorio di sentirsi “forti e capaci”, con tutte le conseguenze che questo comporta, tra le quali sarà evidenziata non solo la inevitabile e necessaria delusione, ma i conflitti gruppali e istituzionali che si manifestano nel momento in cui ci si deve attivare per uscire dall’emergenza e rientrare nella normalità.

L’Autrice si chiede se forse il frequente prevalere dell’ onnipotenza (A.Cusin, 2012), dell’assenza di pensiero (si dice per esempio che il militare non deve pensare, ma deve obbedire) siano fattori da indagare per comprendere le ragioni di alcuni fallimenti negli interventi istituzionali di ricostruzione del tessuto sociale e di gestione degli operatori che lavorano come soccorritori.

Bibliografia:
M.A. Lupinacci (a cura di) (2015), Il dolore dell’analista, ed. Astrolabio, Roma;
A. Cusin (2007), Lo sbarco con il gommone. Racconto di un esperienza di ascolto del disagio migratorio presso un ambulatorio per stranieri, in Rivista Italiana di Psicoanalisi, n. 1/2007, ed. Borla, Roma;
A. Cusin (2009), Il mito di Orfeo: una riflessione sugli effetti delle parole dell’analista, Relazione portata al Centro Veneto di Psicoanalisi, aprile 2009;
A. Cusin (2010), Misure antisismiche per la mente: strumenti per tollerare l’insicurezza in situazioni di emergenza, in Gruppi, n. 3/2010, vol. XII, Il terremoto dell’Aquila. Cronaca di un’emergenza, ed. Franco Angeli, Milano;
A. Cusin (2012 ), Le emozioni di un incontro con un soccorritore, in Lo spazio velato, L. Montani, G. Leo (a cura di), ed. frenis Zero, Lecce;
T. Ogden (2015), Intuire la verità di quello che accade: a proposito di Note su memoria e desiderio di Bion, in Rivista Italiana di Psicoanalisi, n. 4/2015, ed. Borla, Roma;

Scarica il Programma aggiornato del Convegno


Dott.ssa Ambra Cusin
Psicologa Psicoterapeuta Psicoanalista a Trieste (TS)



P.I. 00637980327
© 2021. «powered by Psicologi Italia». È severamente vietata la riproduzione.